Bernadette Fox
DOVE VAI BERNADETTE?, DI MARIA SEMPLE – EDIZ. RIZZOLI
Bernadette nelle diverse edizioni
Agorafobica, antisociale…
Apparentemente inaffidabile, moglie/madre/architetto talentuoso, perde la testa quando decide di trasferirsi in quel buco nero di perfezione e brutto tempo che è la città di Seattle (dove vivono i medici di Grey’s Anatomy).
Come se non bastasse, il marito è un genio assoluto a capo di un progetto top secret sull’intelligenza artificiale alla Microsoft, e la figlia tredicenne addirittura li batte entrambi (frequenta una scuola le cui valutazioni vanno dalla “quasi eccellenza” al “supera decisamente il livello di eccellenza”, arrivando ovviamente a quest’ultima).
Ma anche se Bernadette sembra una pazza senza speranza – pur di assoluta genialità – che apparentemente vive concentrata su sé stessa, totalmente estranea allo stereotipo di brava mamma e moglie (non si occupa della scuola, gli unici pasti consumati in casa Fox/Branch arrivano direttamente da ristoranti o gastronomie, è totalmente estranea alla vita e alla popolarità del marito), questa donna è assolutamente, totalmente incantevole, tanto da far desiderare un’identificazione in chi la legge.
La libertà di non adeguarsi
Alla base di questo desiderio c’è il senso di libertà nel dire, fare e agire in una comunità tanto perfetta e perbenista, oltre all’apparente capacità di non farsi ingabbiare dai soliti schemi imposti da un certo di società, apparente perché, come si scoprirà, cela una sofferenza profonda ed è in realtà una difesa dal mondo.
Chi potrebbe impersonare Bernadette Fox? Secondo me sarebbe un ruolo perfetto per Sharon Stone, donna anticonformista di grande intelligenza e senso dell’ironia (è anche bellissima!).